April…10 years ago…
Siamo ad Aprile, lo sappiamo, lo sappiamo tutti. Questo Aprile per me é un mese diverso, un mese che 10 Anni fà ha segnato la mia vita, uno di quei segni forti, indelebili, che entrano dentro, anzi nel mio specifico caso che _provengono da dentro_.
10 anni fà, proprio in questo mese, ho avvertito dolore all’occhio sinistro, ricordo bene la sensazione di fastidio, ingenuamente credevo fosse colpa dell’aria condizionata dell’ufficio dove stavo lavorando e così andai a lavorare due gg con un berretto di lana.
Però qualcosa era cambiata, dall’occhio sx non vedevo bene, il campo visivo era ridotto….mi stavo allenando per un torneo di thai boxe che si sarebbe svolto a Casale Monferrato, organizzato dal Maestro Aldo Re, ricordo che ci tenevo molto al torneo, mi stavo allenando tanto….ma durante una sessione ai Pao ( colpitori del maestro ) non avevo bene le distanze a causa della diminuzione della vista.
In breve, dopo essere stato all’Oftalmico di Torino ed essere stato liquidato velocemente, il mattino dopo parto e vado a Milano al San Raffaele su consiglio di una mia Amica, Simona. Anzi si offre di accompagnarmi. Mi visitano e mi ricoverano.
5 boli di cortisone da 1grammo ( i boli sono flebo ), per bloccare l’infiammazione sul nervo ottico. É questo il motivo della perdita della vista 7 decimi in 24 ore e del dolore.
Quel giorno la mia vita é cambiata.
Per sopportare i « domiciliari » in ospedale mi ero fatto portare la corda e le scarpe per correre, così dopo le visite, saltavo la corda nel giardino e correvo nei parcheggi dell’ospedale.
Tranne l’infiammazione all’occhio stavo bene, anzi imparai che il Cortisone con quei dosaggi é un dopante, prima vaso costrittore ma dopo un pò di ore …saltavo la corda 50’ e andavo a correre..
Dopo 22 giorni di ricovero, dove sono stato sottoposto ad un check up completo, sono tornato alla mia vita.
Ho gareggiato fino a Luglio 2009, poi per vari motivi personali, decisi di appendere i guantoni al chiodo e andai all’estero.
Ma quell’Aprile di 10 anni fà segnó la mia vita, ogni 6 mesi dovevo tornare e fare una Risonanza Magnetica di controllo……
Sono tornato in Italia nel 2011, causa un infortunio al ginocchio sx avvenuto durante un allenamento. Avevo bisogno di fare fisioterapia e riposarmi.
Così feci. E nel periodo in Italia tra fisioterapia e lavoro feci una Risonanza Magnetica di controllo….ricordo era Aprile, presi la bici e dall’ufficio andai al Koelliker, ospedale di Torino a ritirare l’esito.
Lo ritirai e poi, sicuro di stare bene, mi fermai fuori dall’uscita a leggere l’esito.
Lessi che c’erano nuove aree di demielinizzazione al midollo…non attive, ma c’erano. Qualcosa si era mosso.
Ricordo che capii immediatamente che da quell’esito non ci sarebbe stato ritorno. L’esito mi lasció gelato. Io non avvertivo ancora nulla fisicamente…nulla di significativo…
Mi diagnosticarono la Sclerosi Multipla, iniziarono le prime cure preventive…. iniziò il mio Calvario!
L’impatto psicologico é devastante…! Mi ricordo che la psicologa mi disse : sei come un’auto in autostrada ai 180 km/h a cui é stato tirato il freno a mano.
In questi 10 anni sono cambiate molte cose, moltissime. Ho iniziato la mia lotta contro « me stesso » essendo una malattia auto immune.
Come quando sali sul Ring. Il primo match lo fai contro te stesso, contro le tue paure, devi imparare a domare la paura, l’ansia, devi rimanere lucido e non arrabbiarti devi mantenere il controllo in una situazione di pericolo e pensare velocemente.
Ora é uguale.
Questa nuova avventura in 10 anni ha dato modo di acuire la mia Resilenza: la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici.
I viaggi in bici ne sono un esempio, la bici come prolungamento delle mie gambe, un diverso punto di vista.
Non voglio raccontare in quest’articolo la storia della mia vita fino a qui…voglio ricordare a me stesso e raccontare come l’Uomo abbia una capacità adattativa, un’istinto di sopravvivenza che certe situazioni od eventi fanno tirar fuori..
Sembrerà una banalità ma nulla é scontato ed é un dovere provare a rialzarsi, provare a ricrearsi una nuova identità.
Il mio spirito é sempre il medesimo, lo spirito con il quale salivo sul Ring…dentro mi sento sempre Wolf.
Bel articolo ,davvero ,emozionante , sentito commovente nonostante la forza che lasci percepire tra le parole..
Non hai mai avuto paura di nessuno, saresti salito su un ring con chiunque e credo che neanche questa malattia Ti faccio poi così paura.
6
Un
Grande.
Palla
LUCA DEIDDA
18 APRILE 2018 AT 11:10
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Conobbi Fabio molti anni orsono. Era ed è uno splendido ragazzo. All’epoca praticava sport da combattimento… Non ha mai avuto paura, non ha dimostrato incertezza, è sempre stato determinato e caparbio… Ad oggi affronta un avversario temibile, ma solo attraverso le sue qualità dimostra in primis a se stesso ed in secundis ad altri (il mondo sanitario) che è possibile combattere, domare e controllare qualsiasi bestia interiore che si voglia impossessare e impossedere di noi. Caro Fabio ti voglio bene e affermo da sanitario che sei un esempio per tutti coloro i quali spesso non riescono a lottare perché impauriti, negativi e mai propositivi, tu invece sai come affrontare la vita e il disagio. Sei un grande… Ma questo te lo ripeto spesso. Bravo. Luca Deidda
Molti di noi credono che la vita diventi inutile per un amore finito o la perdita del lavoro… Tu pur convivendo con il nemico, non smetti mai di pensare, progettare, fare.. La malattia c’è ma tu di più!
Di fronte a questo articolo non si può fare altro che inchinarsi, riflettere e imparare. Un’atto di Condivisione commovente e coraggioso da cui traspare forza e intelligenza .
Sei incredibile Fabio
Bello. Molto bello. Emotivamente forte, ma non banale, non scontato. Se conosci Fabio non puoi non rimanere colpito dalla sua tenacia e dalla sua determinazione. Doti che ora continuano ad essere il suo punto di forza, perché no, non è così scontato rialzarsi dopo essere caduti, continuare a lottare dopo essersi presi un calcio in faccia, riconsiderare la propria vita da un altro punto di vista.
Ciao Fabietto spero che tu possa leggere il mio commento
Sonó Steo,ci allenavamo insieme con Cris,ormai 20 anni fa..
Mi rammarico di saper della tua malattia,ma vedo con piacere che la tua voglia di lottare,non molla…anzi immagino sia ancora più forte!!!
Ti abbraccio forte dalla Catalunya
Steo
Ciao Steo, grazie mille, un abbraccio