05-03-2019 considerations…
Martedí, sveglio da poco, colazione, poi esercizi per le gambe, doccia e pedalata verso il lavoro……..stop !
Mentre faccio colazione rifletto, ho ancora addosso le sensazione del giro del colle del Lys, penso al prossimo giro, penso a tutti gli impegni della giornata, poi torno a pensare a ME, nel senso più stretto, ovvero alle cose che vorrei davvero fare.
Conosco personalmente persone che hanno la forza, il coraggio e la fortuna di fare lunghi giri in bici, attraversando stati diversi e scoprendo nuovi continenti. Molti li seguo sui social, Istagram o facebook..
Già, seguo i loro viaggi e in piccola parte comprendo le loro emozioni e quello stato di benessere ed euforia che il viaggio alla scoperta di cosa andrai ad affrontare puó regalare. Immagino lo stupore di chi li vede girare con bici cariche, le persone che spesso, come capita a me, cercano di partecipare anche solo per un momento al viaggio a diventare un “aiutante” “( di Vladimir Propp, che aveva individuato una lista di ‘funzioni narrative’ sempre necessariamente presenti nel corpus di testi che aveva analizzato. Partendo dalle 31 funzioni proppiane originarie, Greimas riduce la lista a poco meno di una decina di ‘tipi’ attanziali, quali p.es. Destinante/Destinatario, Soggetto/Oggetto, Aiutante/Opponente e così via.”
Alcuni di questi cicloviaggiatori sono in coppia, hanno la fortuna di condividere questa esperienza con un compagno/a.
Io mi chiedo a volte dove siano queste fanciulle “cazzute” che in barba alle comodità, alle unghie rifatte e all appuntamento fisso con l’estetista, compiano tali giri. Adattandosi alle salite, alla pioggia, alla tenda al fornelletto da campeggio pur rimanendo ( almeno in foto appaiono cosí ) Donne, sorridenti, curate e sicuramente serene.
A parte i luoghi comuni, condividere un’esperienza cosí deve essere un ottimo modo per conoscersi e rafforzare un legame.
Quando seguo questi viaggi, fantastico e rifletto ció che provo io nei miei. La considerazione che mi viene da fare è il TEMPO…quello scandito dalle lancette dell’orologio, quello che scandisce le giornate di molti, anche le mie.
Prorio in questo momento mentre scrivo c’è il rumore di una lancetta che mi ricorda che sono in ritardo che dovrei correre verso il lavoro. Il TEMPO, già quello che occore a queste persone per fare esperienze in bici per mesi per godere di ció che il mondo offre, per viaggiare.
Il TEMPO, quello che scandisce i 28 gg che mi separano tra un esame ematologico ed un altro, mi detta la tempistica entro il quale io possa stare in giro. Il “guinzaglio” si allunga a 27 gg, il ventottesimo devo essere alle Molinette almeno fino al 2021.
Il TEMPO…il tempo è una delle cose più importanti nella nostra vita e dopo la salute è un bene che difficilmente comperi e non torna in dietro. Quando si è molto giovani non ci si pensa, via via con l’aumento di impegni e del lavoro ci si accorge che IL TEMPO è un bene prezioso e del quale bisognerebbe godere facendo ció che ci piace.
La maggior parte delle persone “affitta il proprio tempo personale” per svolgere attività che in cambio diano dei soldi per poter sopravvivere….
Non sono pessimista nel dire questo, la società Occidentale è organizzata in questo modo…un’organizzazione che lascia poco tempo libero a discapito delle esperienze che la vita puó offrire……
Proverò sempre a cercate il TEMPO da dedicare a ciò che mi piace e che mi rende felice, sicuramente non è il denaro ( anche se utile) e nemmeno il così detto ” prestigio sociale”…ma il TEMPO personale per fare esperienze di varia natura, personalmente credo non abbia prezzo. Fare ciò che mi piace mi fa sentire VIVO e personalmente questa sensazione la provo quando viaggio e mi interfaccio con nuove realtà.
Dopo queste considerazioni sono davvero in ritardo..il tempo corre velocemente più di me in bici e devo davvero ascoltare queste lancette che mi dicono: Fabio ora non hai più tempo, devi andare al lavoro.
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