Essendomi addormentato alle 03:00 am avanzate dormo fino a tardi. Al risveglio sono bello “tronato” e ci metto un pó a riprendermi. Faccio colazione abbondante un pó di stretching e poi mi organizzo le borse.

L’organizzazione viene durante il viaggio, almeno per me, mettendo le cose nelle borse in base alle esigenze.

Ci metto un pó a prepararmi e dopo l’ultimo caffè al bar del campeggio, l’unico trovato aperto 24h, non male, faccio una doccia, pago e riparto. Sono le 14 circa.

Mi accorgeró solo dopo di aver dimenticato il borsellino con le monete al bar, amen, mi auguro che chi lo abbia trovato abbia speso bene i € 7 che c’erano in moneta.

Entro in Slovenia, frontiera, mostro la carta d’identità e mi viene dato un incoraggiamento, almeno io l’ho inteso cosí ?.

Mi dirigo verso Capodistria, quello che noto e la gente che guida in maniera serena, pochi “strombazzamenti” di clacson e poi un rete di piste ciclabili ben fatta, accompagnano le strade statali che percorro e ti fanno viaggiare sereno e in sicurezza. Infatti molte persone si muovono in bici, con bimbi al seguito , o con altri mezzi alternativi.

Pedalo per circa una 40 di km su piste ciclabili che costeggiano a tratti il mare Adriatico e il clima è caldo ma decisamente ventilato e sopportabile ( non umido come a Torino ? ).

Cosí dopo 40 km con poca pendenza, eccomi in Croazia. Nuova frontiera, nuovo controllo dei documenti, questa volta un semplice gesto, ok ho pensato: avrà uno scazzo a furia di veder persone passare…?

Mi accorgo che in Croazia gli automobilisti sono o mi sembrano meno tolleranti, molte meno piste ciclabili ( per il breve tratto che ho fatto ), comunque su Maps.me, applicazione che uso in viaggio, vedo un campeggio “Stella Maris”. Arrivato dopo circa 70 km sento musica che proviene dal campeggio, sembra più un villaggio turistico. Mi accoglie una guardia, chiedo della reception, è subito lí vicino e mi fà segno di mettere la bici nella rastrelliera. Provo a spiegare che l’appoggio al muro perchè è carica ma lui irremovibile mi dice: “Bike e mi indica la rastrelliera”. Ok non parla inglese ma gli occhi credo li abbia, forse non sono collegati all’intelletto, probabilità che diviene certezza. Lo saluto con “affetto” e mi allontano, guardo un altro camping che dista ad 8 km.

Girovago un pó e mi addentro in una stradina dove vedo un bel prato con parcheggiato un camper, il prato è in riva al mare ed è davvero suggestivo.

Torno al campeggio, sono le 8 di sera, voglio riposare. Ora la guardia non c’è parlo con una della reception e le spiego che la bici è pesante e che l’appoggio al muro per chiedere info. Lei comprende ( sempre pensato che le donne abbiano più neuroni e più comprensione ), nel mentre arriva la guardia di prima, dico che ho parlato con la ragazza della reception e lui non dice nulla..ma, che personaggio, tanto irremovibile quanto “tenerone” se una donna acconsente ad uno strappo alla regola?.

Morale: mi chiedono € 30 per una piazzola ( un angolo di terra ) per una notte. Penso sia esagerato, loro hanno tariffe pre impostate, lo comprendo ma già influenzato dalla discussione precedente, me ne vado.

Torno in dietro di 5 km, faccio la spesa in un supermarket che ho visto lungo il cammino. Prendo frutta, pane miele, del pesto per la pasta e una tanica da 5L di acqua, carico tutto sulla bici e mi dirigo su quel prato che avevo notato prima.

Cosí dormo lí, lego la bici ad un albero e non ci penso più. Questa vacanza/viaggio la prendo con molta calma, senza ritmi forsennati, ho mal di schiena da prima della partenza e non voglio stressarmi. Al mattino il signore del camper mi offre una tazza calda di caffè, la bevo seduto ! ?, con la nuova sedia pieghevole che ho quest’anno ed è subito un buon giorno??

 

3 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *