10-03-2019 climbing colle Braida

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Nuovo weekend, sabato passato tra commissioni e nuoto e domenica..domenica a pedalare. La giornata é ottima, fa caldo e viene proprio voglia di pedalare. Come spesso accade me la prendo con calma e mi ritrovo in garage verso le 11:00. Sistemo un pò la bici, pulizia alla trasmissione ( catena, la pulisco ed olio ), anche lei ha bisogno di « coccole » e poi parto.

L’idea é quella di arrivare su una vetta ed essendo già tardi decido di puntare verso la Sacra di san Michele e scavallare il colle Braida.

Il percorso, tornando da Giaveno non é lungo e riesco ad arrivare a casa con la luce.

Arrivato al lago di Avigliana mi fermo per mangiare, poi ci sarà la salita. Passato il lago di Avigliana inforco la salita che mi porterà alla Sacra di san Michele. Primo strappo sul 9%. La strada ogni tanto molla con pendenze in torno al 5%/6%… ma arriva ( almeno secondo il mio Garmin ) anche al 15%.

Mi sorpassano diversi ciclisti, alcuni in coppia con bici da corsa, tutti con passo piú rapido. Io proseguo con il mio, lento e costante, mi concentro su ogni pedalata cercando di contrarre il meno possibile la muscolatura.

Arrivato alla Sacra, mi fermo un momento per decidere se fare una visita..ma..visto il traffico di auto parcheggiate ai lati della strada, decido di tirare dritto e percorrere gli ultimi 2 km che mi separano dal passo del colle Braida.

Solo due km ma accompagnati dal vento di lato o di fronte, con auto parcheggiate a bordo della stradina ed altre che da dietro mi fanno capire che faccio da tappo, nemmeno volendo posso aumentare la velocità.

Arrivo al colle. Una foto di dovere al panorama e al cartello come testimone del fatto che davvero ci sia arrivato ?.

Continua a fare caldo, sopra la maglia termica ho solo il windstop, lo chiudo ed inizio la discesa verso Giaveno, Trana, Orbassano e Torino.

Discesa lunga, senza particolare vento, il rientro molto soft senza occhio all’orologio. https://youtu.be/IxQhHFlVUIg

Tutta la giornata è stata lazy..sono partito con calma, pedalato solo un po piú velocemente nell’ultimo tratto prima di Avigliana. Quasi una scampagnata domenicale, con la mente quasi distratta. Ho avuto una sensazione strana dalla sera prima.

Quando pedalo riprendo contatto con una parte di me che spesso durante la settimana lascio dormiente, tutto troppo veloce, le lancette dell’orologio che scandiscono azioni e priorità. Nel mezzo sono bombardato da informazioni che provengono dall’esterno. Molte rindondanti che sfuggono e non hanno seguito, altre si annidano in una parte profonda e attendono il momento “catartico” della pedalata per farsi strada e venire alla luce fra i mille pensieri. Cosí queste sensazioni, prendono forma, identità e vengono a me chiare e tangibili. Si rivelano. Il pedalare ritmico lascia il tempo per la rielaborazione di questi pensieri.

Quello stato è stato dettato dalle notizie della morte di due persone, che se in modo diverso, hanno in parte “accompagnato” un periodo della mia vita. A Marco, Marcolino che nel 96’ mi fece scoprire la kick boxing e mi introdusse nella movida notturna dei locali Torinesi, quando i Murazzi la facevano da padrone e si faceva l’alba da Giancarlo ( locale storico Torinese) in riva al fiume Pò. E proprio di Giancarlo ricordo uno dei suoi personaggi storici, che alla porta ha visto passare migliaia di persone, nella ricerca di momenti spensierati dove la notte assumeva una dimensione quasi onirica in storie da raccontare le settimane successive. Andrej, icona di quegli anni 90’ e dei Murazzi, luogo magico del quale ho molti ricordi e dove in un certo senso mi sono formato. A loro e ad una parte della mia vita ho dedicato qualche ora della pedalata di Domenica, andando in dietro con la memoria con dei flashback improvvisi ed un senso di nostalgia.

Se oggi affronto questa malattia cosí di petto guardandola dritta negli occhi è anche grazie al mio passato da atleta, a ció che i match hanno consolidato in me, la capacità di non arrendersi o demoralizzarsi, all’epoca Marcolino non poteva immaginare tutto questo..e nemmeno io, ma oggi ringrazio il mio passato per ció che mi ha insegnato.

Torno a Torino, più sereno, sapendo che lunedí ( oggi ) inizieró la prima di 12 sedute di fisioterapia presso la fisiatria delle Molinette. In tanto attendo gli esami ematologici del 13/3 e la visita endocrinologica del 15/3 per comprendere che accorgimenti effettuare per la tiroide…dovrà capire a breve di smetterla di essere capricciosa, voglio essere al meglio per il prossimo viaggio.

 

 

 

 

 

 

1 commento
  1. Davide Pallavicini
    Davide Pallavicini dice:

    Ę sempre molto piacevole e sorprendente leggere i tuoi racconti di viaggio ?.
    Inizio la giornata più sereno anche io.

    Best
    D.

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