21-06-2019 racconti di viaggio a Torino Bike Experience

Venerdí 21 alle 21 mi trovo impegnato all’associazione: Torino Bike Experience di Torino: https://www.torinobike-xp.it/ .

È un venerdí con temporali, qualcuno ha desistito…Cinzia ed Alessandro, visto la momentanea alluvione si offrono di passare a prendermi, come l’arca di Noè con l’unicorno..che in questo caso c’è 😉

Verso le 21, 15 Cinzia mi introduce, a disposizione ho una TV collegata al pc e la mia chiavetta USB con la quale mostro alcune foto dei miei viaggi.

Cinzia spende belle parole per me e mi mette subito a mio agio. Inizio a raccontare come sia nata la mia passione per i viaggi e come sia nato il mio ultimo viaggio , fatto nell’ Ottobre 2017 da Barcellona a Tarifa.

Racconto il mio modo di viaggiare, la mia filosofia, senza organizzarmi quasi nulla, tanto che ero convinto di prendere un traghetto che da Savona mi avrebbe portato a Barcellona…per poi comprendere una volta al porto che il traghetto era partito la sera prima: ” il 23 alle OO:3O..quindi si intendeva la sera prima. Chiedo al personale se ci sia da Genova un traghetto che mi possa portare a Barcellona, non hanno risposta ma mi indicano un furgone bianco diretto a Genova. Lo fermo, si affaccia un uomo occhi scuri, capelli brizzolati tendenti al bianco, asciutto, gli chiedo se possa darmi un passaggio a Genova con la bici e le borse, mi fà salire, il furgone è pieno di cose, sembra un bazar….e la bici ci sta solo in posizione verticale. Una volta seduto ci presentiamo, lui è Mustafà un uomo di 50 anni, diretto dalla famiglia in Marocco che vive a Milano. L’idea è quella di andare al porto di Sète, in Francia, da dove lui possa prendere il traghetto perso, ha prenotato. A me Sète va bene, nel 2013 ho fatto da Torino a Barcellona, attraversando la Francia meridionale e ricordavo che da Sète a Beziérs ci sono circa 50km e poi un bus che porta fino a Barcellona.

Ok, partiamo ma durante il viaggio ci si rende conto che le ruote si surriscaldano, quindi fino a Saint Tropez percorriamo la statale, credendo erroneamente che la problematica sia legata alle ganasce posteriori, Arrivati in un piazzale a Saint Tropez, decidiamo di mettere il furgone su due crick e dopo aver smontato le ruote posteriori togliere le ganasce o così detto fremo a mano ( fa tutto Mustafà con grande pazienza e manualità ). Dopo tre ore ripartiamo ma quando ci fermiamo per cena notiamo che le ruote si surriscaldano comunque. Ok comprendiamo che il problema è alla pompa dell’olio dei freni, quindi bisogna frenare il meno possibile. Così decidiamo di prendere l’autostrada e andiamo diretti a Barcellona. Dopo aver viaggiato due giorni con Mustafà, ci salutiamo, ogni uno dei due procede con il proprio viaggio. Ringrazio ancora Mustafà per avermi portato fino a Barcellona e aver condiviso con me due giorni.

Racconto come mi sia venuto in mente di andare a Tarifa. L’idea era quella di andare fino a Gibilterra, quest’idea è nata nel 94′ dopo il mio primo viaggio in bici fatto con un mio caro Amico, Riccardo. Andammo in un giorno in costa Azzura a Beaulieu sur mer, raggiungemmo la sua fidanzatina dell’epoca, la madre aveva un bilocale lì. Lasciammo le bici nel garage della madre e dormimmo 10gg in spiaggia. Al ritorno, da veri “sveglioni” e con l’incoscienza dei 16 anni, decidemmo di pedalare di notte per evitare il caldo e a Mondovì (nell’intervista con Pietro Franzese: https://www.youtube.com/watch?v=593QfjBv_Ao&t=2004s ho detto che fummo caricati a Feletto su una UNO FIAT, Riccardo vedendo l’intervista mi ha corretto…ricordavo male ), una Y10 si fermò per caricarci, dopo averci evitato, eravamo senza luci. Il ragazzo che ci caricò ci ospitò a casa sua ci praparò un piatto di pasta e ci raccontò che l’anno prima aveva viaggiato da Torino fino a Gibilterra in bici. E’ dal 94′ che ho in testa questa meta e così dopo aver percorso da Biarritz tutta la Spagna del nord, il Portogallo fino a Siviglia e Torino Barcellona, mi mancava la Spagna del sud, fino a Gibilterra, poi arrivato lì ho ancora percorso un tratto fino a Tarifa, la parte più meridionale dell’Europa a 15 Km dalle coste Africane dove c’è l’incontro dei Due mari, il mar mediterraneo e L’oceano Atlantico.

Dopo aver raccontato ancora come ho improvvisato posti dove dormire in Francia nel 2014, quando ho viaggiato da Torino ad Amsterdam, dormendo in dei garage sotterranei o in una casa diroccata/abbandonata. E’ stata un’estate particolarmente piovosa e dopo ore in bici sotto la pioggia a volte quando non trovi nulla alla tua portata o colto da temporale improvvisi…di necessità si fa virtù.

Quindi in fine ho esposto il mio progetto: https://www.gofundme.com/160cm , l’idea mediante il mio prossimo viaggio, credo dalla Croazia verso la Grecia, di fare un crowdfunding, per comperare il macchinario delle onde d’urto radiali e donarlo all’ospedale delle Molinette di Torino, macchinario che allieva la spasticità, da me provato durante il ricovero al centro di recupero e riabilitazione funzionale Trompone di Moncrivello.

C’è stata una bella atmosfera, di condivisione e si è creata un’ empatia fra me e i partecipanti. Belle sensazioni e diversi incoraggiamenti che mi hanno lasciato una sensazione di carica e di comprensione.

Ringrazio ancora lo staff di Torino Bike Experience e in particolare Cinzia per l’opportunità che mi è stata offerta nel presentare il mio progetto e Alessandro e Maurizio nella preparazione della bici per il viaggio imminente.

Partirò, come gli anni passati, sapendo di avere il mezzo revisionato e preparato per affrontare ogni sorta di strada che il viaggio mi metterà davanti. Non vedo l’ora…manca poco, la voglia è tanta , come anche la curiosità . Avrò modo di rapportarmi con diverse culture e arricchirmi di paesaggi e contatti umani, di entrare in quella dimensione e predisposizione d’animo che mi permettono di sentirmi libero e parte di qualcosa di più grande delle solite vie cittadine alle quali sono abituato. Il viaggio, la strada che percorrerò, le persone che incontrerò, le varie circostanze..questo per me è il viaggio, è attraversare i luoghi e farmi attraversare da ciò che mi si pone davanti, ogni giorno alla scoperta e senza programmare nulla…un pò come nella vita.

 

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