27-08-2020 from Marina di Ragusa to Siracusa, Km 94, (+710m)- 8a Tappa

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Mi sono svegliato alle 7, la serata con Emiliano e Silvia è stata divertente e inaspettata e mi sono addormentato in torno alle 2:00.
Mi sento un pó ovattato ma voglio comunque pedalare ed avvicinarmi a Siracusa, alle 10:20 sono in marcia.

Inizio a pedalare e la sensazione di ovatta che mi avvolge mi accompagna, avete presente quando fate qualcosa, quasi meccanicamente? Ovvio che i 5 sensi siano concentrati su ció che sto facendo, controllo le auto in torno a me, controllo il percorso, ascolto le gambe e cerco di tenere un ritmo ed una andatura che nè le affatichino troppo nè infiammino le ginocchia, soprattutto il sx.

Proseguo sulla statale 115 e in torno alle 11 e mezza sono a Scicli. Mi fermo, ho bisogno di fare “carburante”, entro nel bar che trovo lungo la statale e prendo tre cornetti, la barista mi chiede con cosa voglia farcirli, e li faccio “gonfiare” con crema pasticcera. Prendo un caffè e mi faccio preparare un panino da portare dietro.

Ora posso proseguire, penso che quell’intorpidimento passerà.

Non passa, ma proseguendo con il pedalare i pensieri corrono più che le gambe, sono in sella con in torno la strada, il paesaggio che muta in base ai tratti più vicini o meno alla costa, ma, ma la mia percezione di ció che ho intorno è attenuata, come se fossi “distaccato”

Non trovo una spiegazione a tutto questo.
Quello che sento è affaticamento, mi sento spossato. Fa caldo, ma questo si sà, ma proprio non sono io presente e i pensieri si distaccano dalla “vacanza” e corrono lungo le strade di ricordi a volte lontani. Mi ritrovo a pensare a momenti passati e a quest’ultimo anno.

Arrivo ad Ispica alle 14 e faccio una pausa. Ho bisogno di rinfrescarmi. Una birra Messina ed un gelato.

Riprendo a pedalare e ho nel mirino Casabile. Ci arrivo alle 17:30 circa e sulla strada vedo una rarità, insieme alle piste ciclabili le fontane sono l’altra rarità che ho notato fino ad ora inSicilia.
Al momento da Palermo a Siracusa, personalmente ho trovato due fontane e due piste ciclabili.

Ovvio che sia gettonattissima, io oltre a bere, faccio quasi la doccia, inumidisco tutto quello che posso.

Alle 18:15 arrivo al campeggio Rinaura, non è sul mare, ma è in una posizione ottima per visitare Siracusa. Ha un bar vicino. Scopro che all’interno c’è una piscina. Non c’è molta gente, un posto tranquillo, i bagni sono accoglienti e non c’è la nuda terra sul suolo dove apriró la tenda, ma ghiaietta e vegetazione secca.

Puó sembrare poco importante, per me fanno la differenza. Chi mi accoglie una signora anziana, gentile nei modi, registra ancora a mano, mi da tutte le informazioni senza perdersi in convenevoli.

Tempo di guardarmi intorno ed arriva un altro cicloviaggiatore. Ovvio che ci si presenti e il caso vuole che sia anche lui Piemontese, di Cuneo. Si chiama Valerio, ha 41 anni, in viaggio da inizio Luglio, prima parte in barca a vela da Otranto a Palermo passando per le Eolie, a Palermo si è fatto spedire la bici, sta facendo anche lui Palermo-Palermo il periplo dell’ Isola, poi andrà a Napoli e risalirà verso casa, Cuneo in bici.

Io ho meno tempo e devo “correre” un pó. Lui fortunatamente puó visitare meglio e riposarsi credo di più.
Ad ogni modo, dopo esserci piazzati con le rispettive tende, decidiamo di andare a mangiare una pizza vicino al camping.

Anche questa serata in ottima compagnia, inaspettata, come tutto ció che solitamente mi capita nei miei viaggi. Il campeggio lo trovo accogliente, Siracusa è da visitare e ho compreso che quella sensazione di “bolla” era dovuta allo switch dei ritmi, tra, il ritmo della routine e quella del viaggio e ovvio l’accumulo di stanchezza essendo in viaggio dal 19 Agosto, giorno della mia partenza e prima tappa. Con oggi sono 9 giorni che sono in viaggio, di cui pedalati 8 con bici carica, il fisico si è dovuto abituare a spostare oltre 45 kg tra bagagli e bici ( carico 3 L d’acqua ), con un caldo importante già dalle 9 del mattino e la sclerosi multipla non lega molto con il caldo, soprattutto se si è sotto sforzo.

È giunto il momento di una sosta per visitare la città di Siracusa e recuperare.

Domani faró il turista per antonomasia?

 

 

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