03-03-2019 colle del Lys

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I colli, lo scalare ..arrampicarsi..salire, raggiungere una meta dal quale guardare il resto, ciò che ti circonda dall’alto. E’ una sensazione che l’uomo da sempre ha ricercato. Vuoi per la sfida di riuscire a “conquistare” un passo, vuoi per la voglia di vedere cosa ci sia lassù..dalla pianura non si vede, si percepisce, si immagina, ma è solo mentre ci si avvicina, a piedi o in bici, che si comprende cosa ci sia e come sia la strada che conduce al colle che si vuole conquistare. Tornante dopo tornante, ci si avvicina, sembra che ci sia un dialogo, tra lo scalatore e la montagna stessa, lei si fà scoprire..vero, ma come ogni cosa che meriti e che debba svelare un qualcosa di magico e prezioso, ha bisogno che il percorso sia “sudato”, bramato, non senza fatica ed impegno.

Così Domenica 3 Marzo, mi dirigo verso il Colle del Lys, passando da Pianezza, come consigliato da Lorenzo Boeris, un triatleta che fa parte dello staff della Sisport, struttura sportiva dove mi reco a nuotare tre quattro volte a settimana.

Dopo Alpignano, decido di seguire verso Almese e mi dirigo a scalare questo versante. Il più duro dei due ( l’altro è da Viù, che percorrerò al ritorno ).

Sono circa 15 km di salita, arrivo a Rubiana e ne approfitto per fare una foto e riposarmi un momento e mangiare qualcosa. La salita tiene per lunghi tratti pendenze fra l’8 e il 9 %, sbalza dal 7 all’11, in una costante salita.

Pedalo senza agganci e non mi sembra di andare malaccio. Mi fermo in tutto tre volte, per mangiare qualcosa e riposare un momento. Da casa al colle del Lys, con la mia bici da viaggio e due borse davanti ( non molto cariche, giusto l’attrezzatura per le riparazioni, dovessi forare, pompa , camera d’aria, una powerbank, il cibo, e gli indumenti per la discesa e per lo sbalzo termico ) ci metto tre ore e 29 minuti. Sono contento, soddisfatto per essermi guadagnato il colle e gioisco del panorama circostante. Mangio qualcosa, mi vesto in maniera appropriata e dopo circa 20 minuti comincio la discesa dall’altro versante che mi porterà a VIù, Germagano, Venaria e Torino. https://youtu.be/4H95V8KLejw

Un totale sul KMH della bici di 115 KM. Arrivo a casa e mi concedo una doccia bollente e lunga ed una cena abbondante.

Ho avuto buone sensazioni durante la pedalata, nonostante la tiroide faccia le bizze, a metà Marzo ho esami ematologici e visita endocrinologica di controllo. Sono contento.

Nota decisamente positiva è che il giorno dopo, nonostante lo sforzo e la spasticità alle gambe che non aiuta il recupero muscolare, non ho avvertito le gambe troppo rigide, meno dell’ultimo giro.

Adesso mi è presa la voglia di provare a scalare tutti i colli Piemontesi, un obiettivo che mi fà sognare aspettando che la forma fisica mi consenta di riprovare a fare To-Monginevro e To- Moncenisio…

 

 

 

3 commenti
  1. Cinzia
    Cinzia dice:

    Caro Fabio ancora una volta ti sei messo alla prova, sfidando temperature, pendenze, difficoltà ma soprattutto.. Te stesso.. E. Come al solito hai vinto. Tu sei un grande ed io sono orgogliosa di esserti amica.

    Rispondi

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