02-06-20, ciclyng to Pian della Mussa, Km 142
Percorso visualizzabile da Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=pRq-fQkR0Tc
Inizia il mese di Giugno, e complice il bel tempo, che in queste settimane stenta nel farsi vedere, forse ancora intimorito dall’ondata del “carognavirus”, la sera prima decido che spenderò la mia giornata in bici.
L’idea è quella di riprendere la “gambata” e di recarmi nelle valli di Lanzo verso il Pian della Mussa https://it.wikipedia.org/wiki/Pian_della_Mussa, e testarmi.
L’ultima pedalata in questa località risale al Giugno 2018, era il 4 Giugno.
Lo ricordo bene perchè il giorno dopo cominciai ad avere la febbre che perdurò fino al 15 di Giugno, con conseguente perdita di peso, 6 kg in 10gg. Il 15 Giugno venni ricoverato presso il reparto in medicina generale all’ospedale Molinette di Torino dove sono in cura.
Fù un’estate decisamente “particolare”, si susseguirono altri due ricoveri, uno dovuto ad una prostatite presa durante il primo ricovero e successivamente venni ricoverato al centro Trompone, centro di recupero e riabilitazione funzionale, sito a Moncrivello nel Vercellese: https://www.trompone.it/.
Sceso a 59 kg, causa “ipertiroidismo” che mi diede quella febbre, al Trompone feci per un mese fisioterapia specifica sul recupero della deambulazione, dove provai la terapia con il macchinario di Onde d’urto RADIALI da cui è nato il progetto: https://gofundme.com\160cm.
Così il ricordo della scalata al Pian della Mussa, da quel Giugno ha sempre rimandato i miei pensieri a quel periodo, duro, il più duro fino ad ora nel mio percorso con la SM, ma anche un nuovo punto di partenza, da un momento difficile è nato il progetto ed una opportunità.
Mi preparo quasi tutto la sera prima, la “wolfBike” è in silente attesa che mi aspetta, mi sveglio di buon ora, colazione dei campioni e si parte.
In due ore e quaranta minuti sono al bar della piazza di Ceres, dopo 47 km, a prendere caffè e brioches. Da qui entro in modalità pedala e punta l’obiettivo. Sono strade che conosco, già fatte, ma questa volta, ogni colpo di pedale lo vivo con occhio e sentore diverso perchè per forza di cose i rimandi sono presenti. Quando pedali hai modo di pensare, di fare introspezione.
Da Ala di Stura, inizia a salire, non che prima fosse proprio una tavola piatta, ma le pendenza da Ala sono più pungenti.
La giornata è soleggiata e il sole caldo, ma io quando vado in quota porto sempre un antipioggia, un wind-stop, i guanti in goratex, a volte un pile e del cibo, sempre, una banana, un pezzo di focaccia, mai rimanere senza cibo, se dovessi andare in carenza o una crisi di fame, le gambe mi saluterebbero prima del previsto.
Arrivo a Balme alle 13.30, il clima è mutato, la temperatura è diminuita e ci sono nubi sull’orizzonte verso il Pian della Mussa. Ok, mi copro, inizia a piovere, mancano solo 5 km all’Agriturismo la Masinà a mt 1775 s.l.m. Il mio focus, ora, è quello di sedermi e magiare. Da Balme a Pian della Mussa sono accompagnato da una pioggia fine e incessante che scandisce ogni singolo tornante con le % che salgono.
Alle 14.30 sono davanti all’Agriturismo dopo Km 68, piove, ma l’idea di un pasto caldo con il panorama che mi circonda cancella ogni fatica. Mi viene in contro una ragazza bionda, scoprirò in seguito che si chiama Sabrina, molto gentile che mi propone polenta concia con salsiccia e spezzatino, con alla fine un super caffè in un bicchierino di vetro, quello forte della moka. Sono seduto fuori nel dehore, sotto un ombrellone che mi ripara dalla pioggia, con pile e kway, perchè la temperatura non è proprio da maglietta…qui faccio due chiacchere con dei ragazzi seduti li vicino, incuriositi dal mio arrivo in bici, che poi ritroverò a Ciriè nel ritorno, perchè in bici in discesa si viaggia, e soprattutto si evitano le code.
Piove il tempo del pranzo, poi il cielo si apre, torna un pò di sole ed io inizio il rientro. Quando arrivo ad Ala di Stura la pioggia torna a farmi compagnia e mi accompagnerà fino a Ciriè, tanta pioggia, infatti devo fermarmi per mettere il copriscarmi.
Anche se la discesa è umida, e ci sono molte auto che rientrano, me la godo, eccome se me la godo, gli occhi si riempiono dei colori cangianti che variano in base alla mutevolezza delle nubi, che a tratti lasciano intravedere degli squarci di sole.
A Ciriè mi fermo e mi svesto, la temperatura è decisamente più calda e proseguo verso Caselle e Borgaro, direzione Torino.
Ora le gambe sono calde, è tutto un pò in discesa, ho una sensazione di benessere per essere tornato al Pian della Mussa in bici, con le mie gambe, che se pur a tratti hanno faticato, sono state in grado di regalarmi questa bella giornata. Come quando facevo Downhill, se cadi su una pista o in un punto…lo devi rifare, altrimenti rimarrai sempre con quel pensiero e quella “paura” di non essere in grado di affrontare quel percorso, o quando sali sul Ring, capita di perdere, di prendere colpi duri, a volte si ripropone l’occasione di rifare con il medesimo avversario, si , proprio quello con cui hai perso. Bene, è una bella opportunità se presa dal verso giusto… ti da modo di andare oltre al tuo limite, prima mentale, perchè sapere di fare con qualcosa/qualcuno che già ha avuto la meglio vuol dire avere la capacità di accettare una “sconfitta” e cercare di migliorarsi per mostrare a TE STESSO e lo sottolineo, che sei migliorato. Non è importante il risultato, a mio avviso è importante quanto e come si affrontino le cadute!
Adesso quando penserò al Pian della Mussa, ricorderò la polenta concia con salsiccia e cinghiale e la bella sensazione della giornata.
Never back down !
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