04-11-2019 Bikeitalia.it
Esattamente un mese fa, il 04 Ottobre, partecipai al convegno presso l’aula magna dell’ospedale delle Molinette di Torino “io non sclero”, dove alcuni pazienti e il personale medico hanno raccontato in prima persona come la malattia non abbia fermato la voglia di vivere, di progettare, di sognare. Ovvio che una malattia degenerativa del sistema nervoso implichi delle difficoltà e fisiche/motorie a volte e psicologiche.
E’ ovvio a chiunque che una malattia come la SM, possa variare i programmi che la persona che ne viene in contatto ha, possa modificare in parte i progetti che uno si pone. Ho detto in parte, esatto proprio così “in parte”, perchè l’errore più comune che si fa, e, spesso sono proprio i malati a farlo, è IDENTIFICARSI con la malattia.
Ci sono passato anche io. Normale, una grande, profonda, catramosa crisi d’ IDENTITA’. Una crisi, una paura che inizia dal momento in cui arriva la diagnosi. Io ricordo che lo capii dall’esito della Risonanza Magnetica che ritirai nell’Aprile del 2011. Diceva che c’erano tracce di demienilizzazione , al momento non attive, all’interno del midollo nella parte cervicale. Due eventi, il primo con una demienilizzazione ( infiammazione e perdita della mielina, sostanza che ricopre i nervi che serve per far passare il messaggio dal cervello al luogo deputato, gamba, occhio ecc.. in tutto il corpo ) al nervo ottico sx nel Maggio 2008 e poi il secondo. Quindi da questo la diagnosi di Sclerosi Multipla.
Nel 2011 non avvertivo ancora nulla, nessun problema motorio/spasticità alle gambe. Meno in forma del 2009 anno in cui appesi i guantoni al chiodo, ma sempre uguale a livello di sensazioni motorie.
Le mie gambe che mi avevano permesso di fare corse con allunghi, scatti, di pedalare, di calciare, di fare 11 anni di agonismo consecutivi, tra Thai Boxe, Kick Boxing , Savate, Full Contact, Pugilato , ho disputato 70 match. Poteva essere che ora queste gambe, questo corpo da me sempre allenato e tenuto in forma, questo corpo che mi ha dato forza, sicurezza, sul quale ho investito molto che conosco a memoria ora mi potesse fare uno scherzo di questo tipo? Mi sono sentito “tradito” da me stesso. Inaccettabile!
Dal 2011 al 2016 sono passati 5 anni. Il 2016 è l’anno in cui ho deciso di aprire il BLOG e la pagina Facebook sulle quali parlare della Sclerosi Multipla dal mio punto di vista. 5 anni in cui ho iniziato un percorso psicologico per comprendere che Fabio non è solo le sue gambe, Fabio Wolf ( soprannome che mi sono cucito/conquistato durante le gare ) continuava ad essere sia Fabio che Wolf ( nello spirito ).
Ho cominciato a focalizzarmi su ciò che posso fare, anche se in maniera differente, ma posso comunque fare. La bici è sempre stata una passione, come spesso detto, inizialmente un modo per muovermi, poi una passione, poi è divenuta uno stile di vita ed ora un prolungamento delle mie gambe.
Da questo concetto parte il progetto di “io non sclero”, dove i pazienti raccontano cosa possono fare nonostante la sclerosi multipla, chi ha avuto una famiglia, cresciuto figli, chi si è realizzato lavorativamente parlando, chi come me viaggia in bici.
Purtroppo cosa ho notato e che, nonostante iniziative come questa, sulle testate giornalistiche web, all’articolo che parla di SM viene sempre associata l’immagine del paziente in carrozzina, come a dire: ” qualunque cosa tu farai la tua fine sarà sulla sedia con le ruote“. NO!
Non si può escludere a priori che ciò capiti, come non si può escludere a priori che uno abbia un incidente per la strada, in moto, magari da trasportato e finisca su una carrozzina o che a seguito di un ictus si finisca sulla carrozzina, ecc..
Oggi giorno, mediante le nuove terapie e la volontà del paziente con la fisioterapia apposita e uno stile di vita adeguato, attivo, con sport e alimentazione congrua, questa malattia non è vinta ma più controllabile.
Io ( al momento ) ne sono una prova. Con il 70% di invalidità civile ( l’INPS non regala la percentuale…anzi ) ho compiuto dal 10 Luglio al 04 Agosto un viaggio nei BALCANI di Km 2017 in completa autonomia.
BIKEITALIA nella persona di Manuel Massimo: direttore responsabile del sito, mi ha contatto e fatto un’intervista: https://www.bikeitalia.it/2019/11/04/fabio-wolf-che-combatte-la-sclerosi-multipla-a-colpi-di-pedale/
BIKEITALIA è uno dei portali di maggior autorevolezza in ambito ciclistico a livello Italiano e per me è stato un onore e una grande emozione ricevere interesse e fare un’intervista. Ringrazio personalmente Manuel per la sensibilità che l’ha portato a contattarmi e a dare voce a questa tematica.
Come già scritto, lo sport è fonte di vita, di aggregazione, indipendentemente dalla lingua e dalla nazionalità di chi lo pratica, fa da connettore. Lo spirito che impera è quello della solidarietà, quando si pratica sport a qualsiasi livello ci si apre verso il prossimo ( compagni di team ) e ci si mette in gioco si impara a conoscersi e si crea e rinforza un’identità, che mediante la pratica sportiva viene mantenuta anche durante le difficoltà che la vita può presentare,
Grazie a BIKEITALIA per aver colto lo spirito delle mie pedalate e il messaggio che cerco di trasmettere verso chi condivide con me la SM e verso chi la osserva da fuori ma fa il percorso al mio fianco. Grazie !
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