31/03/2019 Rueglio trip, km 119…

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Nell’ultima settimana di Marzo, sento il mio amico Riccardo, ci accordiamo che nel weekend sarei andato a trovarlo a Rueglio in Valchiusella. Così domenica 31 Marzo..con calma parto, e contento di andare a trovare Riccardo e gli altri amici di Rueglio inizio a pedalare passando dalle strade che conosco a memoria, Leinì, Lombardore, Aglié e poi sù verso la Valchiusella. Strade che mi riportano alla mia adolescenza, la prima volta che andai avevo 15 anni…ho fatto la festa dei coscritti a 18 e da allora questo posto mi regala serenità e affetto da parte di chi ogni volta mi accoglie con un sorriso ed un abbraccio.

Così unisco, passato, presente e amicizia. Le gambe girano, e riesco ad arrivare mettendoci 3 minuti memo dell’ultima volta…..bene ???

Faccio l’ultima salita, quella che con pendenza 11% mi porta al cartello con su scritto Rueglio e poi al piccolo cimitero, il campetto da calcio e la piazza principale che con il suo Bar Americano ha visto trascorrere i decenni e raccolto le storie di chi ci vive e di chi passa anche solo per una volta.

Vedo venire in contro Riccardo con la sua bici, come tanti anni fà, quando nel 94’ andammo in costa azzurra in bici partendo da Torino con lo zainetto in spalle….

L’inizio di un’amicizia e di una passione.

Eccomi fra i miei amici, con una parte della mia famiglia. In questi momenti dimentico, o per meglio dire passa in secondo piano l’ essere malato e sono felice, per la pedalata e per la compagnia.

Rimango con loro un paio di ore, poi verso sera rientro, non curante del buio, potendomi affidare alle luci della bici e alla conoscenza delle strade.

Questa volta ho provato la action cam con comando remoto sul manubrio per fare foto e video, davvero comoda per cogliere quei momenti che diversamente non sarebbe possibile immortalare.

Scrivo questo articolo solo oggi l’ 11 Aprile, sono stato molto preso tra fisioterapia, lavoro e faccende personali, allenamenti e adesso mentre sono in Ospedale alle Molinette per esami ematologici, ECG, lastra al torace per cambio terapia..mi « rilasso » e trovo il tempo di raccogliere le idee e scrivere.

Come ho già detto la vita di un malato cronico e doppia, si deve occupare della malattia e di tutta la vita di tutti i giorni…24 ore spesso sono troppo poche per far fronte a tutto e andare oltre ai muri che la malattia cerca di porre sul cammino quotidiano.

Non sono un eroe o un alieno, sono solo un Uomo che non vuole arrendersi, che vuole godere delle proprie passioni e che crede in se stesso e nella sua capacità di poter migliorare gli eventi che la vita mi mette di fronte. Il punto di vista e lo spirito con cui si affrontano le avversità é importante, fondamentale.

Io questa mattina sono impegnato in queste visite, per un cambio terapia che chissà…dove e cosa mi porterà, vedo il lato positivo, nell’attesa tra un esame e l’altro trovo il tempo di scrivere… il bicchiere può essere mezzo pieno o mezzo vuoto…e se il contenuto é davvero scarso..basta cambiare il contenitore e prenderne uno più piccolo e la prospettiva cambia ?????‍♂️?

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